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Pillole di storia
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Pillole di storia
L'origine della fotografia digitale risale alle esplorazioni spaziali e alla necessità di trasmettere a lunghissima distanza le immagini riprese dai satelliti artificiali e dalle missioni spaziali.
Già nel 1975 un ricercatore della Kodak, Steven Sasson, lavora ad un'invenzione rivoluzionaria: la prima fotocamera digitale
Tutto cominciò durante una conversazione di pochi minuti con il suo superiore, il quale gli chiese se fosse possibile realizzare un apparecchio foto-grafico con qualcosa di simile alla tecnologia CCD (Charge Coupled Device - Rilevatore di Luce Elettronico) messo a punto nei Laboratori Bell nel 1969.
Il suo prototipo iniziale aveva una risoluzione di 0,01 megapixel e catturò la prima immagine in bianco e nero in 23 secondi per registrare poi i dati su una cassetta.
Nel 1978 depositò il brevetto ma ci vollero alcuni anni di studi e ricerche affinché la qualità dell'immagine divenisse accettabile.
Solo nel 1987 arrivò sul mercato la prima digitale che fu costruita dalla MegaVision ma in realtà la prima fotocamera digitale disponibile sul mercato uscì il 24 agosto 1981, era la Sony Mavica FD5 (potete vederla nell'immagine sotto) che utilizzava un floppy come supporto di memorizzazione principale.
Nascendo in un periodo in cui la cultura elettronica si fa sempre più diffusa, la fotocamera digitale dispose fin da subito di dimensioni contenute e di un livello di automatismo molto elevato.
La vera rivoluzione della fotografia digitale consiste nel poter vedere immediatamente dopo lo scatto le immagini ottenute su un display; inoltre il vantaggio di scaricare le fotografie scattate sul computer evita le spese di pellicola e sviluppo e consente all'utente di ottenere un numero maggiore di immagini a un prezzo pari a zero dopo l'investimento iniziale per la fotocamera.
L'accettazione dei nuovi apparecchi fotografici da parte dei fotografi non fu immediata. Inizialmente infatti le fotocamere digitali non disponevano delle raffinatezze meccaniche e ottiche caratteristiche di più di un secolo di fotografia: niente ottiche intercambiabili, poche regolazioni manuali e un display da tenere a distanza elevata dagli occhi al posto del mirino. Lo stile personale dello scatto fotografico non poteva in tal modo essere realizzato, e la versatilità delle impostazioni variabili di apertura e tempi veniva negata.
Lo scetticismo verso la fotografia digitale da parte dei fotografi professionisti crebbe con la consapevolezza che la nuova tecnologia riduceva l'esclusività delle loro competenze in quanto, soprattutto grazie all'utilizzo di software per la rielaborazione digitale dell'immagine, il più noto dei quali è Photoshop sviluppato a partire dal 1990: creare l'immagine perfetta era orami cosa alla portata di uno studente liceale.
Con il passare del tempo la qualità della fotografia digitale continua a migliorare e nascono gli apparecchi reflex digitali, con cui torna possibile agire su tempi e diaframmi; sono disponibili obiettivi sofisticati ed intercambiabili, che consentono al fotografo un'espressività non standardizzata.
Nel 1991 viene introdotta dalla Kodak la prima reflex digitale, la DCS-100. Si tratta di una Nikon F3 assolutamente standard con un dorso contenente il sensore da 1,3 Megapixel, un motore MD-4 (necessario per riarmare l'otturatore dopo lo scatto) modificato per contenere il convertitore analogico-digitale ed una unità esterna collegata via cavo denominata DSU (Digital Storage Unit) contenente l'hard disk e un display da 4". Un anno dopo Kodak introduce la DSC-200 costituita da un corpo macchina Nikon F801 e un dorso digitale che, a differenza del modello precedente, incorpora l'hard disk.
La prima Leica digitale risalente al 1996 aveva 26 Megapixel, potete trovare maggiori dettagli e vedere la sua foto a questo link: http://marcocrupifoto.blogspot.com/2010/12/leica-la-sua-prima-fotocamera-digitale.html ma solo nel 2006 la Leica presenterà la sua prima fotocamera digitale a telemetro.
Sempre nel 1996 viene lanciata la KODAK DC20 (immagine qua sotto), la prima di una serie di fotocamere digitali tascabili.
Nel 1999 la Nikon presenta la reflex D1, la prima SLR digitale progettata in quanto tale, non come rielaborazione di un modello per pellicola, pur integrandosi pienamente nel corrisponde sistema 35mm di ottiche ed accessori.
Ma è solo nel 2003 con la Canon 300D che il sistema Reflex digitale diventa più accessibile al pubblico scendendo a un prezzo di circa 1000 euro.
Ne è passata di acqua sotto i ponti vero?
Già nel 1975 un ricercatore della Kodak, Steven Sasson, lavora ad un'invenzione rivoluzionaria: la prima fotocamera digitale
Tutto cominciò durante una conversazione di pochi minuti con il suo superiore, il quale gli chiese se fosse possibile realizzare un apparecchio foto-grafico con qualcosa di simile alla tecnologia CCD (Charge Coupled Device - Rilevatore di Luce Elettronico) messo a punto nei Laboratori Bell nel 1969.
Il suo prototipo iniziale aveva una risoluzione di 0,01 megapixel e catturò la prima immagine in bianco e nero in 23 secondi per registrare poi i dati su una cassetta.
Nel 1978 depositò il brevetto ma ci vollero alcuni anni di studi e ricerche affinché la qualità dell'immagine divenisse accettabile.
Solo nel 1987 arrivò sul mercato la prima digitale che fu costruita dalla MegaVision ma in realtà la prima fotocamera digitale disponibile sul mercato uscì il 24 agosto 1981, era la Sony Mavica FD5 (potete vederla nell'immagine sotto) che utilizzava un floppy come supporto di memorizzazione principale.
Nascendo in un periodo in cui la cultura elettronica si fa sempre più diffusa, la fotocamera digitale dispose fin da subito di dimensioni contenute e di un livello di automatismo molto elevato.
La vera rivoluzione della fotografia digitale consiste nel poter vedere immediatamente dopo lo scatto le immagini ottenute su un display; inoltre il vantaggio di scaricare le fotografie scattate sul computer evita le spese di pellicola e sviluppo e consente all'utente di ottenere un numero maggiore di immagini a un prezzo pari a zero dopo l'investimento iniziale per la fotocamera.
L'accettazione dei nuovi apparecchi fotografici da parte dei fotografi non fu immediata. Inizialmente infatti le fotocamere digitali non disponevano delle raffinatezze meccaniche e ottiche caratteristiche di più di un secolo di fotografia: niente ottiche intercambiabili, poche regolazioni manuali e un display da tenere a distanza elevata dagli occhi al posto del mirino. Lo stile personale dello scatto fotografico non poteva in tal modo essere realizzato, e la versatilità delle impostazioni variabili di apertura e tempi veniva negata.
Lo scetticismo verso la fotografia digitale da parte dei fotografi professionisti crebbe con la consapevolezza che la nuova tecnologia riduceva l'esclusività delle loro competenze in quanto, soprattutto grazie all'utilizzo di software per la rielaborazione digitale dell'immagine, il più noto dei quali è Photoshop sviluppato a partire dal 1990: creare l'immagine perfetta era orami cosa alla portata di uno studente liceale.
Con il passare del tempo la qualità della fotografia digitale continua a migliorare e nascono gli apparecchi reflex digitali, con cui torna possibile agire su tempi e diaframmi; sono disponibili obiettivi sofisticati ed intercambiabili, che consentono al fotografo un'espressività non standardizzata.
Nel 1991 viene introdotta dalla Kodak la prima reflex digitale, la DCS-100. Si tratta di una Nikon F3 assolutamente standard con un dorso contenente il sensore da 1,3 Megapixel, un motore MD-4 (necessario per riarmare l'otturatore dopo lo scatto) modificato per contenere il convertitore analogico-digitale ed una unità esterna collegata via cavo denominata DSU (Digital Storage Unit) contenente l'hard disk e un display da 4". Un anno dopo Kodak introduce la DSC-200 costituita da un corpo macchina Nikon F801 e un dorso digitale che, a differenza del modello precedente, incorpora l'hard disk.
La prima Leica digitale risalente al 1996 aveva 26 Megapixel, potete trovare maggiori dettagli e vedere la sua foto a questo link: http://marcocrupifoto.blogspot.com/2010/12/leica-la-sua-prima-fotocamera-digitale.html ma solo nel 2006 la Leica presenterà la sua prima fotocamera digitale a telemetro.
Sempre nel 1996 viene lanciata la KODAK DC20 (immagine qua sotto), la prima di una serie di fotocamere digitali tascabili.
Nel 1999 la Nikon presenta la reflex D1, la prima SLR digitale progettata in quanto tale, non come rielaborazione di un modello per pellicola, pur integrandosi pienamente nel corrisponde sistema 35mm di ottiche ed accessori.
Ma è solo nel 2003 con la Canon 300D che il sistema Reflex digitale diventa più accessibile al pubblico scendendo a un prezzo di circa 1000 euro.
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