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Nell'epoca di Photoshop ormai la realtà non la vuole più nessuno! Dove finiremo?
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
Nell'epoca di Photoshop ormai la realtà non la vuole più nessuno! Dove finiremo?
Colpa del camerino
in Lifestyle
Ingannatore o sadico? Vi sembra che tutto vi doni (salvo poi scoprire a casa che non è così), o quelle luci vi rendono più brutte di quel che siete? Come sopravvivere all'incontro ravvicinato con gli specchi dei negozi di abbigliamento
È giunto il momento, inutile rimandare. Avete scelto l’ora migliore per non trovare ressa, e adesso tutto quello che avete puntato è lì, pronto da provare. «Quanti capi signora?», «Dieci». Un jeans chiaro, un pantalone capri bianco che fa tanto Audrey Hepburn, una magliettina, una camicetta vedo-non-vedo, un kaftano, più un costume in cinque diverse combinazioni di taglia sopra e sotto. Avete due possibilità, ora: potreste essere finite in un camerino ingannatore o o in camerino spietato. Ve ne accorgerete subito: nel primo caso tutto calza a pennello, i jeans tirano su dove devono, i capri non accorciano, la magliettina dona, la camicetta è sexy, il kaftano scivola. Quanto al costume, beh… Vi sta una favola.
Altro che dieta, siete una bomba: perfetta così, già pronta per andare in spiaggia, quest’estate farete furore. «Quanti ne tiene?», chiede la commessa con finta ingenuità. «Li tengo tutti!», rispondete voi con un sorriso trionfante. Poi però tornate a casa, lasciate il sacchetto del negozio così com’è a riposare per un’oretta, ma alla fine non resistete alla tentazione di sentire di nuovo l’ebbrezza e riprovate tutto davanti al vostro specchio a tutta figura. Tradimento! Com’è che adesso sembrate mille volte più basse, più tarchiate, più bianchicce, più molli e più sciupate di un’ora fa? Vi siete confuse e avete portato alla cassa le taglie sbagliate? Sarà colpa del cappuccino che avete preso prima di tornare a casa? Sarà un raro caso di gonfiore premestruale fulminante? Lo specchio di camera vostra è rotto? Niente di tutto ciò.
Siete incappate in un camerino ingannatore, crudele creatura del marketing: un luogo magico dove la luce giusta e il giusto specchio (che di solito allunga e smagrisce) fa di voi una creatura irresistibile per i due minuti necessari a scegliere se acquistare o no un capo. Come in tutte le favole l’incantesimo dura poco, e in questo caso il lieto fine non è assicurato: alcune riportano subito indietro mestamente gli acquisti, altre non reggono all’umiliazione e preferiscono tenerseli, ripromettendosi di metterli dopo la dieta che inizieranno lunedì. Altre ancora si abbandonano alla furia e alla disperazione. Uno studio dell’università di economia della Florida conferma che l’immagine riflessa conta molto di più del prezzo sul cartellino nell’influenzare l’acquisto: e a questo proposito sottolinea l’importanza del fattore camerino. Luci e specchi giusti, secondo questa ricerca, possono essere molto cnvincenti.
Non va molto meglio a quelle che entrano in un camerino spietato: ma in questo caso la disperazione è immediata e non differita, e spesso l’immagine reale è decisamente migliore di quella riflessa . Tende che non si chiudono bene e vi costringono a contorsioni da circo per non mostrare a tutti gli astanti pregi e difetti; luci al neon iperrealiste sotto le quali ogni minimo cedimento, buchetto e morbidezza risalta beffardo; metratura mignon che vi costringe a un incontro ravvicinato con lo specchio che così allarga e deforma a dismisura. Risultato? Così conciate non riuscite nemmeno a guardarvi, figurarsi comprare qualche cosa. E così tornate a casa depresse e deluse, ma almeno avete risparmiato.
E a voi quali capitano più spesso: ingannatori o sadici? Raccontateci il vostro rapporto con i camerini prova
Elena Cipriani
http://donna.libero.it/lifestyle/colpa-del-camerino-moda-shopping-ne2865.phtml?refresh_ce
in Lifestyle
Ingannatore o sadico? Vi sembra che tutto vi doni (salvo poi scoprire a casa che non è così), o quelle luci vi rendono più brutte di quel che siete? Come sopravvivere all'incontro ravvicinato con gli specchi dei negozi di abbigliamento
È giunto il momento, inutile rimandare. Avete scelto l’ora migliore per non trovare ressa, e adesso tutto quello che avete puntato è lì, pronto da provare. «Quanti capi signora?», «Dieci». Un jeans chiaro, un pantalone capri bianco che fa tanto Audrey Hepburn, una magliettina, una camicetta vedo-non-vedo, un kaftano, più un costume in cinque diverse combinazioni di taglia sopra e sotto. Avete due possibilità, ora: potreste essere finite in un camerino ingannatore o o in camerino spietato. Ve ne accorgerete subito: nel primo caso tutto calza a pennello, i jeans tirano su dove devono, i capri non accorciano, la magliettina dona, la camicetta è sexy, il kaftano scivola. Quanto al costume, beh… Vi sta una favola.
Altro che dieta, siete una bomba: perfetta così, già pronta per andare in spiaggia, quest’estate farete furore. «Quanti ne tiene?», chiede la commessa con finta ingenuità. «Li tengo tutti!», rispondete voi con un sorriso trionfante. Poi però tornate a casa, lasciate il sacchetto del negozio così com’è a riposare per un’oretta, ma alla fine non resistete alla tentazione di sentire di nuovo l’ebbrezza e riprovate tutto davanti al vostro specchio a tutta figura. Tradimento! Com’è che adesso sembrate mille volte più basse, più tarchiate, più bianchicce, più molli e più sciupate di un’ora fa? Vi siete confuse e avete portato alla cassa le taglie sbagliate? Sarà colpa del cappuccino che avete preso prima di tornare a casa? Sarà un raro caso di gonfiore premestruale fulminante? Lo specchio di camera vostra è rotto? Niente di tutto ciò.
Siete incappate in un camerino ingannatore, crudele creatura del marketing: un luogo magico dove la luce giusta e il giusto specchio (che di solito allunga e smagrisce) fa di voi una creatura irresistibile per i due minuti necessari a scegliere se acquistare o no un capo. Come in tutte le favole l’incantesimo dura poco, e in questo caso il lieto fine non è assicurato: alcune riportano subito indietro mestamente gli acquisti, altre non reggono all’umiliazione e preferiscono tenerseli, ripromettendosi di metterli dopo la dieta che inizieranno lunedì. Altre ancora si abbandonano alla furia e alla disperazione. Uno studio dell’università di economia della Florida conferma che l’immagine riflessa conta molto di più del prezzo sul cartellino nell’influenzare l’acquisto: e a questo proposito sottolinea l’importanza del fattore camerino. Luci e specchi giusti, secondo questa ricerca, possono essere molto cnvincenti.
Non va molto meglio a quelle che entrano in un camerino spietato: ma in questo caso la disperazione è immediata e non differita, e spesso l’immagine reale è decisamente migliore di quella riflessa . Tende che non si chiudono bene e vi costringono a contorsioni da circo per non mostrare a tutti gli astanti pregi e difetti; luci al neon iperrealiste sotto le quali ogni minimo cedimento, buchetto e morbidezza risalta beffardo; metratura mignon che vi costringe a un incontro ravvicinato con lo specchio che così allarga e deforma a dismisura. Risultato? Così conciate non riuscite nemmeno a guardarvi, figurarsi comprare qualche cosa. E così tornate a casa depresse e deluse, ma almeno avete risparmiato.
E a voi quali capitano più spesso: ingannatori o sadici? Raccontateci il vostro rapporto con i camerini prova
Elena Cipriani
http://donna.libero.it/lifestyle/colpa-del-camerino-moda-shopping-ne2865.phtml?refresh_ce
Re: Nell'epoca di Photoshop ormai la realtà non la vuole più nessuno! Dove finiremo?
Io direi piuttosto, dove siamo già finiti?
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